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Image by Adam Winger

Interventi pedagogici per la “Scuola” e i suoi docenti

La professione dell’insegnante, fortemente caratterizzata dal rapporto docente-alunno, si struttura in una diade dove l’insegnante è “l’operatore” e l’allievo è “l’utente”; è considerata perciò una helping professions.
Oggi il docente, non solo svolge regolari compiti didattici e di programmazione, ma si deve prendere cura dell’educazione dei ragazzi, spesso a 360°, in continuità o in alternativa alle famiglie, ma con una limitata “libertà educativa” rispetto ad esse, difficile da demarcare.
Al docente si richiedono numerose abilità e una predisposizione alla creatività professionale che necessiterebbero di importanti riconoscimenti da parte dello Stato.
Spesso, il lavoro dell’insegnante si trasforma in un lavoro di routine, a volte diventa un lavoro angosciante, perdendo la sua capacità coinvolgente.
L’insegnante non deve solo possedere competenze tecniche ed intellettuali, ma anche e soprattutto, competenze affettive ed emotive che permettano un elevato coinvolgimento empatico da parte del docente.
Un elevato coinvolgimento emozionale, insieme al notevole impegno cognitivo, può provocare alti livelli di stress, tanto che a volte, sono le aspettative frustrate a causare il “burnout”, come per esempio nel caso in cui vi siano alunni “difficili” e/o con scarso rendimento scolastico.
Il rapporto con le famiglie degli alunni, spesso complesso, il difficile modo di relazionarsi con le peculiarità di ciascuno studente e l’intricata burocrazia scolastica, diventano spesso le problematiche più importanti e difficili del lavoro e possono concorrere alla configurazione della sindrome da burnout.
In tutti questi casi la consulenza individuale e/o la formazione dei docenti e del personale scolastico è fondamentale per prevenire il “Burnout”.
Investire sul benessere del singolo insegnante crea vantaggi all’intera organizzazione scolastica, in quanto le problematiche personali si percuotono anche nel contesto professionale e viceversa.
Le formazioni del personale docente sono un altro efficace strumento per prevenire il “Burnout” perché permettono di acquisire nuove conoscenze e di confrontarsi con colleghi ed esperti.
Considerando la situazione scolastica attuale, dovuta alla situazione pandemica Covid-19, gli studenti hanno nuovi bisogni, gli insegnanti necessitano di formazioni per comprendere come poter aiutare concretamente i ragazzi nel reagire e nel ripartire; allo stesso modo i docenti hanno bisogno di un supporto e di un confronto costante in quanto la didattica a distanza, per quanto abbia permesso di trasmettere i contenuti scolastici, è frustrante non solo per gli alunni, ma anche per gli insegnanti.
In accordo con la Dott.ssa Forlano i docenti e i dirigenti scolastici, in base ai bisogni specifici di ogni singola scuola, possono richiedere la progettazione e l’erogazione di interventi pedagogici specifici rivolti agli insegnanti, agli alunni e/o ai genitori.

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